giovedì 24 gennaio 2008

un breve commento finale...

Siamo quasi giunti al giorno dell’esame, se mi guardo indietro, ritornando con la memoria alle prime lezioni, mi sembra di aver attraversato un mondo diverso, un mondo parallelo alla Terra e questo solo perché gli argomenti trattati mi sono stati proposti in un modo differente dallo schema comune. Sono stata obbligata a ragionare, pensare e creare. All’inizio mi sembrava di non riuscire a capire, pensavo che non sarei stata in grado di imparare ad imparare, eppure poi, con il passare del tempo, mi sono accorta che tutto era diventato più chiaro. Il Professore ci ha spinto a riflettere, fare ed immaginare.
Lascio con dispiacere la mia provvisoria professione di ricercatrice matematica, attività che ho svolto con soddisfazione e che mi ha portato a lavorare parecchio. Quante volte ho creato un “lavoro”, poi l’ho ripreso, modificato e ricostruito! Ed è così che mi sono accorta di essere entrata nell’ottica del matematico che, come ho fatto io, pensa, disegna, scarabocchia ed infine conclude, ma mai definitivamente perchè tutto può sempre essere rivisto.

FILASTROCCA CON I NUMERI

Il numero 1 è come un soldatino,
2 è come un paperino,
3 è come un serpentello,
4 è come uno sgabello,
5 è come un bel pinguino,
6 la culla del bambino,
7 il vigile che fa passare,
8 gli occhiali per guardare,
9 una ciliegina,
0 è l'ovetto della gallina

mercoledì 23 gennaio 2008

Altri numeri nei quotidiani.

Ancora un bilancio record per Apple
Apple ha annunciato nella tarda serata i risultati finanziari del primo trimestre dell’anno fiscale 2008, conclusosi il 29 dicembre 2007. L’azienda ha realizzato un fatturato di 9,6 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 1,58 miliardi di dollari, pari a 1,76 dollari per azione diluita. Questi risultati si raffrontano con quelli dello stesso trimestre dell’anno passato, in cui l’azienda aveva registrato un fatturato di 7,1 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 1 miliardo di dollari. Il margine lordo è stato del 34,7 percento, in crescita rispetto al 31,2 per cento registrato nello stesso trimestre di un anno fa. Le vendite internazionali hanno rappresentato il 45% del fatturato trimestrale. Apple ha venduto 2 milioni e 319 mila computer Macintosh, dato che rappresenta una crescita in unità del 44 percento e una crescita in fatturato del 47 percento rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. L’azienda ha inoltre venduto 22 milioni e 121 mila iPod durante il trimestre, dato che rappresenta una crescita in unità del cinque per cento e del 17 per cento in fatturato rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Le vendite trimestrali di iPhone sono state di 2 milioni e 315 mila unità. “Siamo molto lieti di annunciare il nostro miglior trimestre di sempre, con il fatturato e l’utile più alto nella storia di Apple,” ha affermato Steve Jobs, CEO di Apple. “Abbiamo una pipeline di nuovi prodotti incredibilmente forte per il 2008, a partire dal MacBook Air, Mac Pro e iTunes Movie Rentals lanciati nelle prime due settimane. “Il fatturato di Apple è aumentato del 35 per cento rispetto allo scorso anno, arrivando a 9,6 miliardi di dollari, un aumento di quasi 2,5 miliardi di dollari rispetto a risultati record del trimestre di dicembre di un anno fa,” ha affermato Peter Oppenheimer, CFO di Apple. “I nostri solidi risultati hanno generato un cash flow dalle operations di oltre 2,7 miliardi di dollari durante il trimestre, portando ad un cash balance finale di oltre 18,4 miliardi di dollari. Guardando avanti al secondo trimestre dell’anno fiscale 2008, ci attendiamo un fatturato di circa 6,8 miliardi di dollari e un utile per azione diluita dicirca 0,94 dollari.”

lunedì 21 gennaio 2008

Le tabelline

Quanto è importante conoscere le tabelline? Possiamo dire che sapere far di conto è indispensabile. A volte però è difficile impararle a memoria ovvero conoscere la tavola pitagorica. Tutti sappiamo che alcune tabelline sono più difficili da ricordare delle altre: ad esempio quella del 7.
In questi giorni di ricerca “matematica” ho trovato un metodo rapido per calcolare, con le dita delle due mani, il prodotto di due numeri a scelta tra 6, 7, 8, 9, ossia di quei numeri dei quali di solito è più difficile ricordarsi il prodotto. L'unico prerequisito è che sia noto il prodotto di due numeri inferiori o uguali a 5.
Il procedimento è stato segnalato da una maestra. Descrivo lo svolgimento attraverso due esempi. Mentre li leggete utilizzate le mani come descritto: vedrete che tutto è molto più semplice ed immediato di quanto sembri.
Primo esempio. Calcoliamo il prodotto 7 x 8 = 56. Con una mano apriamo tante dita quante sono le unità eccedenti il 5: due dita per il 7 (ad es., mano sinistra) e tre dita per l'8 (mano destra). Per ogni mano indichiamo con I le dita aperte e con n le dita chiuse. Schematicamente allora la situazione delle dita è la seguente:
mano sinistra: I I nnn
mano destra: I I I nn
La regola afferma che il risultato cercato si ottiene aggiungendo alle decine, che sono tante quante sono le dita aperte, il prodotto dei due numeri che rappresentano le dita chiuse di ogni mano. Quindi poiché le dita aperte sono 5 e quelle chiuse sono 3 e 2, il risultato vale
7 x 8 = (10 x 5) + (3 x 2) = 50 + 6 = 56
Secondo esempio. Calcoliamo il prodotto 6 x 7 = 42. Se la mano sinistra rappresenta il 6 e la destra il 7, aprendo un dito per il 6 e due dita per il 7 si ha:
mano sinistra: I nnnn
mano destra: I I nnn
Applicando la regola si trova
6 x 7 = (10 x 3) + (4 x 3) = 30 + 12 = 42

Cosa ne pensate? Puo' essere considerato un valido aiuto?

I RACCONTI DI "NUMERIA"

Se vi capita di visitare Roma, non perdete questa occasione: Il Dipartimento di Matematica ospita da un anno I Racconti di Numeria, un museo dedicato alla matematica. In esso troverete oggetti matematici, tra i quali una interessante collezione di poliedri e una collezione di modelli in gesso di superfici geometriche.
Il Museo ha come scopo la divulgazione della matematica. Esso si arricchisce con oggetti, suggerimenti o con iniziative di divulgazione matematica portati da tutte le persone interessate a questa materia.
I Racconti di Numeria - Museo della Matematica del Comune di Roma è
il primo museo civico dedicato alla storia del pensiero esatto ed alla divulgazione della cultura della matematica, intesa come laboratorio interattivo con il pubblico.
Conoscere attraverso il fare
: questo è il metodo che ha scelto il museo per "mostrare" quello che in matematica si dimostra.
PERCHÉ I RACCONTI DI NUMERIA?
NUMERIA era la dea della matematica degli antichi Romani: secondo i latini a lei dobbiamo il benigno dono della facoltà di "pensare secondo quantità", senza il quale non ci sarebbe né scienza né razionalità.
I RACCONTI sono l'eco dei suoi antichi insegnamenti: sono la capacità di riflettere sul pensiero matematico. Per raccontare bisogna essere in due: parlare e saper ascoltare sono le caratteristiche di un dialogo. Il pubblico non può essere passivo ma deve partecipare in prima persona. Questo atteggiamento dovrebbe realizzarsi anche a scuola.
Attraverso le storielle si può coinvolgere il pubblico e dialogare con esso. Questo significa mettere il pubblico in condizione di usare gli oggetti del museo, per contare e misurare davvero.
Un esempio di tema trattato:
Calcolare stanca:Un problema che si ripete nella storia della matematica è quello di contare e misurare. Prendiamo ad esempio i Greci ed i Romani: gli uni cercavano, attraverso regole certe ed universali per poter contare e misurare (vedi il teorema di Pitagora), per i secondi, invece, contare e misurare erano in genere funzionali allo sviluppo di tecnologie per risolvere operazioni pratiche...Per questo Romani inventarono la prima calcolatrice tascabile (abaco).

...Calcolare stanca anche i grandi geni: Galileo inventò uno strumento per facilitare i calcoli (il compasso geometrico) a lui ed ai suoi allievi all'Università di Padova, mentre Nepero, che aveva un gran bisogno di fare in fretta molte operazioni quali la moltiplicazione tra numeri molto grandi, inventò i Bastoncini ed in venti anni di lavoro preparò la prima Tavola dei Logaritmi. Con i logaritmi fu possibile nel XVII e XVIII secolo inventare i regoli calcolatori, strumenti di calcolo potentissimi, che solo da pochi anni e solo in parte sono stati soppiantati dall'uso dei computer.

I salotti di Numeria.
Attraverso questi incontri si apprenderà, tramite esercitazioni e sperimentazioni concrete, ad usare gli "oggetti" del Museo come strumenti per svolgere una didattica concreta che stimoli la fantasia e favorisca l'apprendimento.


sabato 19 gennaio 2008

TALETE DA MILETO

Talete da Mileto

Storia
Talete da Mileto (640 a.C./624 a.C. circa) fu senza dubbio il più importante scopritore della geometria, l'osservatore della natura, lo studioso dottissimo delle stelle. Come riporta Apuleio, egli scoprì cose grandissime, la durata delle stagioni, il soffiare dei venti, il cammino delle stelle, il prodigioso risuonare del tuono, il corso obliquo delle costellazioni, l'annuale ritorno del sole; fu lui a scoprire il crescere della luna che nasce, il diminuire di quella che cala e gli ostacoli di quella che s'inabissa. A Talete viene attribuita la previsione dell'eclissi di sole verificatasi il 28 maggio 585 a.C.

Leggenda

La leggenda, come racconta Plutarco, narra che Talete viaggiando per l’Egitto in cerca di sacerdoti della valle del Nilo, dai quali apprendere le conoscenze astronomiche, avrebbe sostato nei pressi della Piana di Giza, attirato dalla mole sorprendente della Piramide di Cheope, ove il faraone Amamis, giunto a conoscenza della fama del sapiente, lo sfidò a dargli la misura corretta dell’altezza della Piramide. Per qualunque persona, anche dotata dei più sofisticati strumenti dell’epoca, si sarebbe trattato di un’impresa che, se non ardua, avrebbe certamente richiesto una notevole quantità di tempo sia per compiere le misure che i calcoli, ma sempre le fonti ci narrano che Talete sapesse già che a una determinata ora del giorno la nostra ombra eguaglia esattamente la nostra altezza e quindi non avrebbe fatto altro che attendere l’ora propizia e dimostrare le sue doti, sbalordendo lo stesso Faraone. Talete aveva piantato un'asta al limite dell'ombra proiettata dalla piramide, poiché i raggi del sole, investendo l'asta e la piramide formavano due triangoli, dimostrò che l'altezza dell'asta e quella della piramide stanno nella stessa proporzione in cui stanno le loro ombre.


Bisogna per forza presumere che avesse buona conoscenza delle proprietà citate e delle implicazioni inerenti ai triangoli simili. Affinché la proiezione dell’ombra sia uguale all’altezza occorre che i raggi del sole colpiscano l’oggetto con un’inclinazione pari a 45°, come la diagonale di un quadrato, il che, dato i circa 30° di latitudine Nord della Grande Piramide, implica che Talete fosse presente sul luogo o nel giorno del 21 novembre o del 20 gennaio, eventualità abbastanza inverosimile; più facile è invece ipotizzare che abbia sì usato l’ombra della piramide per misurarne l’altezza, ma sfruttando il rapporto che ha con essa, prendendo a riferimento l’omologo rapporto tra il paletto e la sua proiezione, il che rafforza il pensiero che dovesse avere perlomeno delle buone conoscenze matematiche, sempre tenendo conto di quelle che erano le conoscenze dell’epoca.


Teorema di Talete
In geometria, il teorema di Talete riguarda i legami tra i segmenti omologhi creati sulle trasversali da un fascio di rette parallele.

Enunciato: un fascio di rette parallele secante due trasversali determina su di esse classi di segmenti direttamente proporzionali.




Il teorema afferma in pratica che se prese tre parallele A,B,C taglianti due rette trasversali r e r’ rispettivamente nei punti A B C e A’ B’ C’, allora il rapporto tra i segmenti omologhi dell’una e dell’altra è sempre costante:
AB : A’B’ = BC : B’C’
Inoltre se presi AC e A'C', segmenti omologhi, si ha tra loro lo stesso rapporto di AB con A’B’ e di BC con B'C', ovvero




Queste relazioni permettono di trovare la lunghezza di uno qualsiasi dei segmenti della quaterna, a patto di averne almeno uno dello stessa traversa e due dell'altra o la loro somma.


Ovviamente queste relazioni valgono per qualsiasi coppia di segmenti omologhi.

Dimostrazione
Teorema di Talete dimostrato attraverso l’uso delle proporzionalità fra le aree dei triangoli.





« Se una linea retta è disegnata parallela ad uno dei lati di un triangolo, allora taglia proporzionalmente i lati del triangolo... »
Sia dato un triangolo ABC tagliato da un segmento DE parallelo a uno dei suoi lati (in questo caso BC). Si avrà quindi, secondo la tesi del teorema, che BD sta a AD come CE sta AE


BD : AD = CE : AE


Si congiungano gli estremi di DE con gli opposti del lato parallelo, evidenziando così i due triangoli BDE e CDE. Tali triangoli sono equiestesi, hanno cioè la medesima area, in quanto possiedono la stessa base e sono tra le medesime parallele DE e BC . Il segmento DE ha anche creato il triangolo ADE e, siccome a “grandezze” uguali corrispondono rapporti uguali con la stessa “grandezza” , il triangolo BDE sta a ADE, esattamente come CDE sta a ADE

BDE : ADE = CDE : ADE


Ma il triangolo BDE sta a ADE come BD sta a DA, perché avendo la stessa altezza (nel caso in esempio DE) devono stare l’uno all’altro come le rispettive basi , così come, per la stessa ragione, il triangolo CDE sta a ADE, come CE sta a EA . Per tanto BD sta a DA, come CE sta a AE


BD : AD = CE : AE


Triangoli simili.
L’applicazione del teorema di Talete ai triangoli è in grado di spiegare il secondo criterio di similitudine dei triangoli che afferma:
"due triangoli, aventi coppie di lati proporzionali e l’angolo ivi compreso congruente, sono simili".




Se, come afferma, infatti, la seconda parte della proposizione euclidea, tutti i segmenti omologhi sono in proporzione

allora B'C' e B’’C’’ non possono che essere paralleli a BC e dunque i triangoli ABC, AB’C’ AB’’C’’, sono per forza triangoli simili. Questo ci permette, ricollegandoci al fascio di rette, di stabilire una serie di legami non solo fra i segmenti omologhi delle traverse, ma anche sulle parallele.




AB : AB’ = AC : AC’ = BC : B’C’

Condizione necessaria per la validità di tali rapporti è che A=A’, solo così, infatti, le trasversali sono assimilabili ai lati di un triangolo, dalla cui similitudine deriva la proporzionalità dei segmenti paralleli.
La cosa più importante è che permette di conoscere la lunghezza del generico segmento B’C’, attraverso le seguenti relazioni.


Aneddoto

è raccolto, oltre che da Cicerone, da Aristotele, il quale nella Politica scrive che:
« ...siccome, povero com'era, gli rinfacciavano l'inutilità della filosofia, avendo previsto in base a calcoli astronomici un'abbondante raccolta di olive, ancora in pieno inverno, pur disponendo di poco denaro, si accaparrò tutti i frantoi di Meleto e di Chio per una cifra irrisoria, dal momento che non ve n'era alcuna richiesta; quando giunse il tempo della raccolta, cercando in tanti urgentemente tutti i frantoi disponibili, egli li affittò al prezzo che volle imporre, raccogliendo così molte ricchezze e dimostrando che per i filosofi è molto facile arricchirsi, ma tuttavia non si preoccupano di questo. »

giovedì 17 gennaio 2008

I NUMERI DEL MINISTRO FIORONI


E’ allarme matematica. Fioroni convoca il Comitato Scientifico all’apertura dell’anno scolastico 2007/08.


Sono 408 mila gli alunni italiani (il 43,3% degli studenti ammessi con debito alle classi delle superiori) che hanno un debito in matematica.Una carenza che accomuna trasversalmente gli indirizzi di ogni ordine e grado.In particolare gli studenti che nell’anno scolastico 2006/2007 hanno contratto il debito in questa materia sono:129.000 negli istituti tecnici,104.000 nei licei scientifici,80.000 negli istituti professionali,39.000 nei licei classici.
Ed è proprio la matematica ad unire in ignoranza l’Italia da Nord (44,5% degli studenti con debito, 90.000 alunni) a Sud (41,7%, 124.000 alunni) passando per il Centro (44%, 79.000 alunni) e le isole (44,1%, 55.000 alunni).
Un’emergenza per la quale il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha deciso di avviare un piano di interventi con più azioni.
Il Ministro ha deciso di archiviare le tre “ I “ di inglese, informatica e impresa e ha detto: “In classe si riparte dalle tabelline e dall’italiano. Queste diventeranno le priorità dei percorsi di studio della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. Questa decisione è stata presa in seguito ai risultati ottenuti dagli alunni negli anni precedenti e sopra riportati.
Stavolta ai matematici è chiesto di risolvere un problema che rischia, fra l’altro, di precludere ai ragazzi italiani la possibilità di competere con i loro colleghi europei.
(dati tratti da quotidiani pubblicati in internet)
E voi cosa ne pensate?